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al testo di Stefania Di Lino
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lui era lui era per l’esplicazione del sé lui era sé ma era anche altro da sé era lui l’oggetto il soggetto e il predicato lui era il complemento oggetto lui era il nadir e lo zenit lo yin e lo yang lui era parziale ma anche totale lui negava affermando e viceversa lui era il suo sinonimo ma anche il contrario lui era molto solo ma da solo si bastava lui era suo padre sua madre suo figlio sua moglie e l’amante ma non aveva famiglia lui era la sua affermazione lui era la sua negazione lui(due punti): non era.
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per tacere tace e mi sta stretta questa bestia d’amore aggrappata al petto
per tacere tace ma non sta ferma scalcia vibra soffia rutta l’indemoniata e si dibatte come coda di lucertola mozzata
si chiami un esorcista di talento che sappia ove mettere le mani che sappia parole che nessuno dice che abbia chiavi giuste per entrare
conosco la bestia che mi porto dentro e conosco a menadito il suo tormento
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cammino di sera e come un geco striscio sui muri caldi intrisi di urina in un’estate che si ripete impietosa e uguale. si leva appena un accenno di vento scappato da dove in fuga per sbaglio tra l’asfalto e l’angolo acuto troppo acuto mi fa male troppo acuto l’angolo di quel palazzo insieme è il sentore di un’altra stagione annunciata che pure arriverà dovrà arrivare senza rimando senza rinvio o sbando non posso chiedere: – sospendi un attimo stagione ché io sono fuori per ogni dove aspetta almeno il mio rientro –
male stagioni si sa non obbediscono mai.
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fosse tutto così piano e lineare - tu mi ami, vedi? e t’amo anch’io- ma perché ogni volta allora s’ingarbuglia la trama del cuore? perché ogni volta quest’ordito filato di pioggia e furore?
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le donne scrivono in posizioni scomode storte in bilico di lato spinte in metropolitana guardandosi intorno con una faccia strana sempre in agguato e senza un corrimano a cui poggiarsi almeno con una mano
le donne scrivono in posizioni scomode penna pronta in mano rovistando nel peso di un fardello con una spina nel fianco e tra i denti un coltello
[ da Percorsi di vetro, Stefania Di Lino, deComporre Edizioni ]
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